Il formato europeo per il curriculum è ormai quasi uno standard di fatto. E' ampiamente diffuso e caldeggiato da molte parti. Si trova una versione base ed una evoluta Europass che ha anche altre funz...
Questo è normale, se non hai mai scritto un curriculum e fai una ricerca su internet i risultati di ricerca meglio posizionati portano verso questo formato perchè è costruito in modo simile ad un questionario: ti da un ordine in cui mettere le informazioni e ti predispone i vari paragrafi da riempire.
In teoria è utile anche per chi riceve i curriculum (nota: in latino curriculum al plurale diventa curricula, ma per maggior semplicità evito come una convenzione di fatto, i puristi mi perdonino....), anzi penso che sia stato creato proprio per loro (noi) prima che per i candidati.
Quando nel 2000 lanciammo il primo portale italiano di e-cruitment (allora era jobitaly.com) mi trovai spesso a parlare con alcuni storici titolari di società di ricerca e selezione del personale sul tema di come realizzare lo strumento perfetto. Il tema era stato approfondito seriamente, mettendo in campo diversi esperti di intelligenza artificiale per arrivare alla conclusione che diverse informazioni sono gestibili integralmente come capi di un database, altri sono gestibili parzialmente, ovvero sono memorizzabili ma non ne è consigliato l'utilizzo come filtro nella fase di screening delle candidature, altri non sono gestibili in alcun modo se non si costringe l'utente a delle "forzature".
Casi tipici sono le "etichette" della mansione svolta (Es.: responsabile commerciale, sales manager, ...) e soprattutto non sono gestibili i dati relativi alle esperienze in nessun altro modo che non sia una mera ricerca testuale. Ecco quindi che il formato europeo per ill curriculum nasce come ipotesi di input per sistemi di gestione informatizzati su piattaforme database in locale o sul web.
Ma in realtà non serve molto per questo alla prova dei fatti.
Ma perchè non consiglio l'utilizzo del modello di formato europeo per il curriculum
Fatte le debite premesse storiche, nella parte tecnico/professionale che affianca questo blog c'è una sezione dedicata al curriculum in cui sono ben descritti i requisiti del curriculum perfetto: leggendo il tutto si capisce perchè non apprezzo molto questo strumento, ma per immediata comprensione schematizzo i motivi per cui utilizzare il formato europeo per il curriculum non è una scelta così vincente come sembra.
formato europeo per il curriculum: buoni motivi per non abusarne
Ecco gli argomenti in ordine sparso:
Standardizzazione: aldilà dei contenuti (che dovrebbero fare la differenza) è un modello ed in quanto tale rende tutti i curriculum simili. In una competizione in cui il premio va ad un solo vincitore ogni elemento di distinzione positiva è vincente.
Strutturazione obbligata: il modello obbliga di fatto (in verità se conoscete bene word potreste anche sistemarlo, ma state scrivendo il curriculum non formattando documenti....) ad inserire le informazioni in una configurazione standardizzata. Se siete totalmente standard non considerate questo punto, ma se invece alcune parti, specie le esperienze lavorative, sono particolari ecco che il modello crea difficoltà per una redazione dei contenuti che sia immediatamente comprensibile al lettore. ATTENZIONE: non trascurate mai questo aspetto!!! Ci sono selezioni che ricevono un numero molto alto di curriculum ed hanno tempi ridotti per venire completate. Così non è infrequente che la lettura del curriculum sia molto veloce, considerando per buona la prima impressione. Ergo, se la descrizione non è chiarissima viene male interpretata e voi siete fuori dai giochi. Nessun collega selezionatore lo ammetterebbe in pubblico, ma in coscienza sappiamo che è così. Cito un caso tipico: una persona che entra in azienda e ci resta 15 anni cambiando mansione e/o incarichi tre o quattro volte perchè ha fatto carriera. Con il formato europeo per il curriculum questa situazione viene interpretata e scritta in modi talmente di versi da farsi venire il mal di testa...
Excusatio non petita, accusatio manifesta: o per dirla semplice "chi si scusa si accusa". Il modello porta a scrivere di tutto anche quello che non è realmente richiesto. E porta anche a "riempire" eccessivamente certe sezioni. Essere verbosi e prolissi in un curriculum viene SEMPRE interpretato come un segno rivelatore di poca chiarezza o di abbondanza di scheletri nell'armadio. In particolare le sezioni relative alle competenze sono spesso dei killer implacabili di buone candidature.
Tra ambizione e presunzione il passo è breve: la prima è (quasi sempre) una qualità la seconda è sempre un difetto. Sempre la già citata sezione delle competenze porta molti a lanciarsi in discorsi che o non sono proprio competenze, o se lo sono è tutto da dimostrare che siano anche riscontrabili. E poi andrebbero sempre commisurate al contesto: dire "eccezionale venditore" crea enormi aspettative: nella tua azienda lo sei, d'accordo, ma sei sicuro di esserlo anche altrove. Insomma fare i fenomeni giocando a calcio in spiaggia con gli amici non vi rende un buon calciatore in assoluto. Questo è quello che spesso mi capita di leggere nei cv scritti con il formato europeo per il curriculum.
Paginazione complessa: la struttura a tabelle ha caratteristiche di formattazione leggermente differenti dal testo libero. Spesso arrivano cv con il formato europeo per il curriculum con una impaginazione pessima (a partire dalla ultima pagina vuota a parte un piè di pagina slittato, ma anche strani colori di sfondo, grassetti persi e non uniformi, caratteri mixati grandi/piccoli...)
Insomma, penso che la soluzione migliore sia un curriculum vostro, che vi rappresenti al meglio evidenziando in modo lampante le vostre qualità. E che sia personalizzato per ciascuna offerta di lavoro che intendete cogliere.