Once upon a time

Once upon a time
Sommario

Quando trovare lavoro è facile bastano poche regole, quando trovare lavoro è difficile non sono le regole che migliorano la situazione!

Mettiamo a memoria questa frase perchè è la chiave per comprendere tutte le presunte riforme del mercato del lavoro negli ultimi venti anni.

Sì perchè la politica (purtroppo non cambia nulla, proprio nulla quale schieramento governi, qui sono proprio tutti uguali...) di fronte ad un mercato del lavoro che si contrae, che genera barriere all'ingresso, che produce disoccupazione sa che intervenire con successo sulle leve fondamentali dell'economia è molto molto difficile e costoso (per lo stato) e dai risultati incerti. Anche perchè la parte viva dell'economia è sostanzialmente privata quindi il governo non potrà mai obbligare un imprenditore ad assumere chicchessia (ops,... autorevoli uomini dello stato fanno questo da tempo immemore pur senza incidendo sulla disoccupazione...) a meno che non sia lo stato stesso ad accollarsi il costo del lavoratore.

Quindi, per rispondere alle domande di occupazione, per onorare una volta tanto le promesse elettorali, per aumentare il consenso in vista delle immancabili prossime elezioni (dai, una elezione all'anno c'è sempre in Italia) decide di intervenire su uno dei pochi punti in cui non serve a nulla: il flusso di accesso al mercato del lavoro, o per usare il termine usato dai vari ministri e sottosegretari, "regolare e stimolare l'incontro fra domanda ed offerta di lavoro".  Su questo punto ne parliamo in un altro articolo dedicato alle riforme successive.

Il mercato del lavoro al tempo del "miracolo economico" ed oltre

Una volta era tutto più semplice, i canali attraverso cui si entrava in azienda erano sostanzialmente tre:

  1. Gli uffici di collocamento
  2. Le società/studi di ricerca e selezione del personale
  3. Gli amici, gli amici degli amici, gli amici degli amici degli amici, insomma un prequel di facebook senza "pollici su" e like e condividi.

Il primo canale era di solito utilizzato per le posizioni di produzione e/o per i ruoli di ingresso nell'area impiegatizia, il secondo era riservato a figure professionali di livello o comunque importanti per l'azienda. Il terzo canale era usato per qualunque cosa, la differenza la faceva l'illuminazione dell'imprenditore più che le qualifiche possedute dal candidato.

La selezione del personale in stile Endas - Una storia forlivese
La Romagna, fra le tante belle particolarità che la caratterizzano, oltre al liscio, alle spiagge, alla piadina ed alle discoteche, ha sempre avuto una vocazione laica e marcatamente di sinistra. Questo ancora prima che fosse codificato l'essere di sinistra: nel 1800 essere riformatori significava essere mazziniani, cosa che nel tempo e dopo qualche guerra, si è trasformata nel essere "repubblicani" quindi sostenitori del PRI, il partito che aveva nel simbolo la foglia dell'edera. Ancora oggi in molti paesi della romagna ci sono bar molto frequentati che sono ancora circoli repubblicani ed hanno la foglia di edera nell'insegna.
Un'altra antica tradizione forlivese è il marafone, gioco di carte molto simile a quello che da altre parti chiamano tresette. E qui inizia la storia.
Sabato sera, partita a marafone, quattro giocatori divisi in due coppie, in palio la consumazione. Un giocatore è un imprenditore, il marchio aziendale è identico al suo cognome, sta giocando in scioltezza, con l'immancabile stuzzicadenti ormai deformato in bocca. Terminata una mano mentre il socio mescola le carte, il Sig. Azienda chiede "oh burdel, conoscete qualcuno che è buono a fare di conto?" Al che uno degli spettatori dichiara: "oh, c'è il moroso di mia figlia che l'ha studiato da ragioniere," Dopo 20 secondi di silenzio, in attesa di altre proposte, l'imprenditore dichiara "Beh, digli di venire da me lunedì in fabbrica dopo le cinque che lo vedo". E così, in assenza di piercing vistosi, tatuaggi stile yakuza o cerchietti nei capelli stile calciatore di grido, ecco trovato il nuovo responsabile amministrativo di una azienda da 40 miliardi di lire di fatturato.
E poi ci si domanda come mai di fronte alla stessa crisi alcuni prosperano ed altri chiudono....

 Sembrano storie di altri tempi, è così, ma non sono passati tanti anni dall'ultima volta che ho sentito e visto una scena identica.

 Lo studio o la società di ricerca e selezione vintage

Non è un dogma, ma quando una figura di un certo livello in azienda andava in pensione o semplicemente usciva dall'azienda, metteva in piedi una società o uno studio di consulenza, in modo da fare fruttare esperienza e contatti acquisiti in carriera. Chi si dedicava agli aspetti tecnico-produttivi, chi all'organizzazione, chi al commerciale, altri diventavano commercialisti o si appoggiavano ad un commercialista ufficiale. Quasi tutti facevano ANCHE ricerca e selezione del personale. 

Logico, se l'Ing. Bianchi viene nella mia azienda e mi fa consulenza spiegandomi come modificare il mio processo produttivo in modo innovativo portandomi efficienza, produttività, competitività e potenzialmente pure un bel botto di soldi in più, è logico che il nuovo responsabile di stabilimento lo faccio selezionare a lui, proprio perchè ne sa più di me che sono l'imprenditore.

Il sistema aveva qualche difettuccio, in sostanza il principale era che il citato Ing. Bianchi poi selezionava anche il responsabile finanziario pur pensando che la partita doppia fosse come l'andata e ritorno in coppa dei campioni. Ma di fondo il principio era perfetto: chi seleziona è competente due volte perchè conosce sia l'azienda che la mansione. 

Questo sistema è andato avanti liscio fino alla seconda metà degli anni 90, quando qualcuno si è messo in testa di migliorare le cose..... 

Stampa

Related Articles